martedì 12 maggio 2015

Jugendamt e Commissione Petizioni - seduta del 5 maggio 2015


La commissione petizioni del Parlamento europeo si trova costretta - nonostante i tentativi di ostracismo di alcuni rappresentanti della Commissione europea e di alcuni eurodeputati - a rivelare che ci sono 225 petizioni contro lo Jugendamt tedesco e a segnalare violazioni dei diritti da parte della repubblica federale tedesca con i suoi 6.000 Jugendamt ...

La questione dello Jugendamt alla Camera civile di Siena


L’Europa unita nel diritto?


Con l’On. Cristiana Muscardini e Marinella Colombo si parlerà di Jugendamt e regolamenti europei 




15/04/15

Domani, giovedì, 16 aprile, presso l’Istituto Zaccheria di Milano, in via della Commenda 5, si svolgerà il convegno Europa unita nel diritto, realtà o utopia? La questione dello Jugendamt tedesco organizzato dall’associazioni Vivimi, al quale parteciperanno l’On. Cristiana Muscardini, la dott.ssa Marinella Colombo, l’Avv. Laura Cossar, l’Avv. Laura Irene Gonnelli, l’Avv. Laura Tusa Salvetti. Di Jugendamt in Italia se ne parla da pochissimo, spesso in maniera sommaria data la scarsità di conoscenza dell’istituzione, da quando, nel 2009, alla dott.ssa Marinella Colombo sono stati sottratti dalla Germania i due figli a lei affidati dal tribunale tedesco dopo la separazione dal marito tedesco. Della vicenda se ne occupò tra i primi l’On. Cristiana Muscardini, eurodeputata, che con interrogazioni e interventi in aula portò all’attenzione del Parlamento europeo la questione che non riguardava solo la dott.ssa Colombo ma centinaia di genitori non tedeschi che si erano visti sottrarre dallo Jugendamt, dopo la separazione dal coniuge tedesco, i figli. La cosiddetta “Amministrazione per la gioventù”, Jugendamt appunto, opera da oltre 20 anni in Germania e controlla i tribunali familiari di quel paese e, attraverso i regolamenti europei, anche i nostri e quelli dei restanti paesi dell’Unione. Nessuno ne sa nulla e soprattutto dicono di non saperne nulla i nostri giuristi e magistrati che dunque consegnano ingenuamente, o in modo volontariamente inconsapevole, i nostri bambini, cioè il nostro futuro e supportano le autorità tedesche nel processo di criminalizzazione dei genitori italiani che perdono i figli, la relazione con loro, ma anche ogni avere e la futura pensione. Giovedì sarà affrontato questo tema per permettere ai giovani avvocati di reperire gli strumenti per difendere efficacemente i loro clienti italiani e ai media di svelare una realtà provata, ma fino ad ora troppo ben dissimulata. L’ingresso è libero e aperto al pubblico.

La Redazione


Fonte: http://www.ilpattosociale.it/news/3384/L%E2%80%99Europa-unita-nel-diritto-.html


 
Estratto dall'intervento di Cristiana Muscardini, europarlamentare per 5 legislature, veramente impegnata nel sostegno dei suoi concittadini, anche contro lo Jugendamt:
"“Dobbiamo cominciare a dire, noi europeisti, che gli Italiani non devono sposare nessuno che sia di lingua tedesca? Dobbiamo cominciare a dire che non ci sia può fidare, all’interno dell’Unione europea, di un paese che è nostro alleato?

Il bambino portato via dal padre marocchino non è diverso dal bambino portato via dalla mamma tedesca! Questo dovrebbero capire gli amici che a volte fanno discorsi sull’immigrazione. 
Il discrimine è all’interno dell’Europa. Non possiamo pensare solo a discrimini con altre religioni o con altre cultura, il discrimine è all’interno della stessa cultura europea, della stessa religione e della stessa Unione politica ed economica. 

Come fai ad avere ragione del terrorismo se non sei capace di avere ragione del terrorismo psicologico di un paese che si fa forza del proprio potere economico per costringere il resto dell’Europa a cedere i propri figli nell’interesse della grande Germania? Questo quesito va posto alle autorità politiche e alla stampa (che tace) … 

Va formulata una richiesta al Santo Padre affinché si affronti questo tema per fare chiarezza … perché non è possibile che i Cristiani si facciano la guerra all’interno dell’Unione europea … “



La finalità del diritto di famiglia tedesco non è il “bene del bambino”, ma il “bene della comunità dei tedeschi attraverso il bambino”, quindi la possibilità di trattenere tutti i bambini in Germania.
Estratto dall’intervento del 16 aprile 2015 all’incontro “Europa unita nel diritto, realtà o utopia? La questione dello Jugendamt tedesco”



Ciò che per noi è illegale, è legale in Germania, cioè deutsch-legal. 
Intervento dell’avvocato Irene M. Gonnelli

con il contributo del dott. A. Ferragni


Un sentito grazie all’avv. Laura Tusa Salvetti che ha confermato i nostri timori, riportandoci le parole dei magistrati di Milano in relazione ai casi italo tedeschi:
“Speravo in una smentita, almeno parziale da parte dei tribunali italiani, sull’essere pedissequi a questo tipo di scempio giudiziario che viene perpetrato ai danni di persona come la dott.ssa Colombo. Purtroppo mi è stato risposto, con un mezzo sorriso sulle labbra: “quello che noi stiamo cercando di comprendere e di approfondire è la cosiddetta teoria partecipativa”. Mi si è aperto un mondo. La teoria partecipativa è una modalità attraverso la quale i nostri tribunali, le nostre corti di merito e, in tendenza, la Corte di Cassazione, desiderano conformarsi, nel rispetto della normativa e dell’applicativa dei tribunali di famiglia di tutti i vari stati membri, ma che poi sostanzialmente devono ridursi ad una adesione pedissequa al diktat dello Stato membro più forte. Questa è la teoria partecipativa. Alla mia domanda “ma voi concretamente che cosa fate?” è stato risposto
“Cerchiamo di temperare le necessità contingenti e stiamo facendo dei corsi di tedesco”